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...e io vivrò per lui... questa è l'opera del Signore (Sal 21)

Pur silenziosa, apparentemente marginale ed inutile, la vita monastica si diffonde, per la sua trasparente gratuità e misteriosa fragranza come profumo! E’ il profumo “sprecato” che riempie la casa di Betania (Mc 14, 3 - 9).

Questo è il fascino della vita contemplativa che, misteriosamente, attrae ogni persona: nell’intimo di ognuno di noi, infatti, vive “un piccolo monaco” … forse quello che san Pietro chiama “l’uomo nascosto in fondo al cuore” (1 Pt 3,4).

E se la ragione più alta della “dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio” (Gaudium et spes 19) allora la vocazione monastica non è semplicemente “una” tra le altre, ma quell’”una” che tutte le attraversa e le esprime. Il monaco si delinea, così, come l’uomo/donna dell’ “Unum necessarium” (Lc 10,38) che nel suo essere “per Dio” esprime il compito e la natura più profonda della Chiesa, mediante la contemplazione che si trova “al vertice della piramide di tutte le attività umane” (Paolo VI).

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