Il Carisma

Santa Chiara e le Sorelle Povere

Chiara di Favarone di Offreduccio nasce ad Assisi nel 1193 e muore l’11 agosto 1253.

Attratta dall’esempio di san Francesco, approfondisce la propria vocazione vivendo un amore appassionato per Gesù, il Crocifisso Povero; san Francesco riconosce in lei una specifica chiamata del Signore, che egli così sintetizza nella Forma di vita che scrisse per santa Chiara e le sue Sorelle: “ … per divina ispirazione vi siete fatte figlie e ancelle dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste e vi siete sposate allo Spirito Santo scegliendo di vivere secondo la perfezione del santo Vangelo … “.

Ella ancora vivente, la Forma di vita da lei vissuta si diffuse largamente, portando alla fondazione di numerosi Monasteri, in Italia ed in Europa. Sotto lo sguardo benevolo del Papa e del Cardinale Protettore, ella andò sperimentando e chiarificando sempre più la sua Forma di vita, fino alla stesura definitiva della Regola, che Papa Innocenzo IV approvò il 9 agosto 1253, e che inviò a santa Chiara ormai morente: ella poté avere tra le mani la Regola approvata, e due giorni dopo lasciò questa vita per passare a quella eterna.

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La Forma di vita

La vita secondo la perfezione del santo Vangelo, è la persona stessa di Gesù Cristo: l’esperienza contemplativa di Francesco e di Chiara, nasce dallo stupore di fronte all’inaudita scoperta dell’amore preveniente e gratuito di Dio, fatto carne in Cristo Gesù, che si è fatto povero perché noi diventassimo ricchi.

Nell’umile e gioiosa riconoscenza per l’immensità di un tale dono, essi si sono aperti all’azione dello Spirito del Signore, che ha fatto dei loro cuori una dimora ed una tenda del Dio trino.

Effondendo ogni energia della mente e del cuore, ogni affetto e volontà nel lasciarsi amare, sono stati fatti, come Maria, umile accoglienza del Figlio di Dio e sua radiosa Presenza, divenendo così, come lei, in forza dello stesso Spirito, “ sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo".

Come avvenne per santa Chiara, così la Clarissa di oggi e di ogni tempo è chiamata a “seguire le orme dello stesso Cristo e della sua santissima madre “ , vivendo “corporalmente rinchiuse, per dedicarci al Signore con animo libero, in santa unità ed altissima povertà “.

(Dalle Costituzioni Generali delle Clarisse)
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